Penco L. (a cura di)
Di segni e di sogni.
1a edizione 2023 – Zona – Genova
Penco L. (a cura di)
1a edizione 2023 – Zona – Genova
Bergamaschi M. e De Luise D. (a cura di)
1a edizione 2021 – FrancoAngeli – Milano
Bergamaschi M., De Luise D. e Santi J.P., (a cura di)
1a edizione 2019 – FrancoAngeli – Milano
L’incontro con la sofferenza delle persone senza dimora spinge a interrogarsi continuamente sulla vita della società e delle comunità in cui viviamo, a riflettere sui loro limiti, sul rifiuto delle fragilità umane, sulle ingiustizie e l’iniqua distribuzione delle risorse. Non è sufficiente realizzare servizi di buona qualità, se a questo lavoro sociale non si accompagna un tentativo di favorire luoghi e occasioni di formazione, pensiero e confronto, un approccio culturale alla complessità che la vita della socialità degli esseri umani porta con sé. Il volume dedica un’attenzione particolare alla riflessione comune sviluppata a San Marcellino non solo nelle riunioni di coordinamento settimanale, nelle supervisioni di gruppo e personali, nelle formazioni per operatori e volontari, nelle conferenze pubbliche, ma anche al lavoro culturale, per condividere fuori dal proprio “mondo” i dubbi e le domande che l’incontro con la sofferenza umana pone proponendosi come agente di cambiamento nei territori. Questo farsi portavoce, talvolta lasciando direttamente la parola alle persone incontrate, ha portato l’Opera dei gesuiti di Genova a proporre anche luoghi in cui gli sguardi sul mondo, gli interrogativi e le interpretazioni sono espressione diretta delle voci di tutti coloro che incontra nel tentativo di superare un confine e guardare oltre, prima che questo si converta in prigione.
Il volume rende conto di questa esperienza, in un percorso a più voci, condividendo alcune delle riflessioni, delle inquietudini e degli apprendimenti che ne accompagnano il cammino, attraverso uno sguardo sull’esperienza della formazione e su quella dei laboratori artistico-creativi.
Santi J.P., (a cura di)
1a edizione 2018 – Zona – Genova
L’esperienza di mediazione comunitaria in ambito penitenziario che si documenta in questo volume si è svolta presso il reparto femminile della II Casa di Reclusione di Milano Bollate Durante il 2015 e il 2016, grazie alla sinergia tra la stessa Casa di Reclusione, l’Associazione Sesta Opera di Milano e l’Associazione di Mediazione Comunitaria di Genova. Questa esperienza – pilota in Italia e in Europa – si è ispirata al decennale progetto di mediazione comunitaria tra pari del Ce.Re.So. n°1 di Hermosillo, Sonora, Messico, che dal 2006 forma ogni anno mediatori pari tra la popolazione detenuta con lo scopo di migliorare le condizioni di tutte le persone che abitano e/o lavorano in carcere.
Questo libro raduna i contributi e le testimonianze dei diversi attori coinvolti nel processo italiano, offrendo una molteplicità di punti di vista e approcci al percorso. In un racconto a più voci, le percezioni sul processo e l’impatto che questo ha prodotto, vengono messe in evidenza constatando la fattibilità e l’efficacia di progetti di questo tipo.
Muñoz Cruz H., Morelli M. y De Luise D., (editores)
1a edizione 2018 – Universidad Autonoma Metropolitana, Tirant Humanidades – Ciudad de México
El propósito principal de esta obra es avanzar en el análisis y comprensión de las experiencias y proyectos de base para incidir en la convivencia y cohesión social de las comunidades multilingües y multiculturales. En un nivel no menor se analizan perspectivas y resultados de procesos de formación profesional en este campo emergente.
La expectativa de que este encuentro de voces, experiencias, proyectos, discusiones teóricas permitan mejorar la escasa información y la reducida comprensión de la convivencia ciudadana intercultural, sus bases, sus logros, sus repercusiones sean de interés y utilidad para todos los interesados en la dinámica de procesos locales, así como para los implicados en general en el trabajo contra la discriminación y la exclusión, y por la cohesión social en diversidad. Finalmente, sencillamente la invitación al lector o lectora para que complete lo aquí expuesto con lo relativo a metodología, educación, salud y participación.
Lo scopo principale di questa opera è proseguire nell’analisi e comprensione delle esperienze e dei progetti dal basso per incidere sulla convivenza e coesione sociale delle comunità multilingue e multiculturali. A un livello non inferiore, si analizzano prospettive e risultati di processi di formazione professionale in questo campo emergente.
Ci auguriamo che questo incontro di voci, esperienze, progetti e discussioni teoriche permettano di migliorare la scarsa informazione e la ridotta comprensione della convivenza cittadina interculturale, che le loro basi, i loro risultati e le loro ripercussioni siano di interesse e utilità per tutti gli interessati alle dinamiche dei processi locali, così come per coloro che sono coinvolti nel lavoro contro la discriminazione ed esclusione in generale, e per la coesione sociale nella diversità. Infine, semplicemente l’invito al lettore o lettrice, affinché completi ciò che qui è esposto per quanto riguarda la metodologia, l’educazione, la salute e la partecipazione.
De Luise D. e Morelli M.,
1a edizione 2018 – Zona – Genova
Nel nostro paese cala il numero di reati contro la persona (dati Viminale 2017), ma la percezione della sicurezza è lontana da questa evidenza. Vuoi per il ruolo dell’informazione ”ufficiale” -sempre propensa altro amore e allo scandalo -che dei social network, la paura domina la cena sociale. Lo dimostra anche – nello specifico del territorio di pertinenza – una ricerca dell’Osservatorio per la Sicurezza Urbana della Regione Liguria.
C’è dunque bisogno di interventi che aumentino la coesione sociale, invece di frammentarla, e in questo possono giocare un ruolo importante le forze della Polizia Locale. Questo libro si propone di rendere conto di un lavoro sul campo realizzato a Genova che, integrato con altri interventi, ha avuto come obiettivo il sostenere e valorizzare la parte del ruolo della Polizia Municipale, che lavora spesso in solitudine su questo fronte, mettendo a disposizione formatori di fama internazionale e varie competenze.
De Luise D. e Morelli M., (a cura di)
1a edizione 2018 – Zona – Genova
Quando le tecniche di mediazione comunitaria si applicano all’interno di contesti multietnici, o tra gruppi e persone di diversa provenienza, vi sono fattori importanti da tenere in considerazione: tra questi, il multilinguismo innanzitutto, con i problemi connessi a traduzione e interpretazione, e le differenti culture d’origine, in quanto espressione di modi diversi di concepire, comunicare e affrontare le cose della vita.
In questo libro sono raccolti gli esiti di un interessante esperimento bilaterale tra le Università di Genova e Iztapalapa (il distretto federale di Città del Messico dove ha sede la UAM-Univesidad Autonoma Metropolitana), i contributi – dalle rispettive tesi di laurea magistrale – di cinque studenti italiani che dal 2014 al 2017 sono stati ospiti della UAM per interventi sul campo, e una sintesi dell’esperienza “gemella” degli studenti messicani in Italia.
Santi J.P., (a cura di)
1a edizione 2017 – Zona – Genova
Gli articoli raccolti in questo libro sono frutto del corso di perfezionamento in “Processi di mediazione nelle comunità plurilinguistiche” svolto nel 2016 a Genova, organizzato dal Dipartimento di Lingue e Culture Moderne dell’Università, dalla Fondazione San Marcellino e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. I contributi, che nascono come memorie finali del percorso formativo, manifestano i vari interessi, approcci, modi e sguardi di chi li ha redatti; descrivono e fanno emergere le potenzialità dei diversi processi di mediazione, attivando la partecipazione intorno a situazioni conflittuali a più livelli, declinati sempre in senso comunitario.
Bergamaschi M. e De Luise D., (a cura di)
1a edizione 2017 – Ed. Franco Angeli
A partire dalla trentennale esperienza di lavoro con persone senza dimora a San Marcellino, nella città di Genova, il volume intende mantenere aperto uno spazio di riflessione su questa condizione di vita. I diversi autori si interrogano su chi sono oggi le donne e gli uomini che la vivono, ne descrivono i cambiamenti intervenuti nel tempo e, soprattutto, riflettono su come tale presenza interpelli chi opera in questo ambito del lavoro sociale.
Così, ancora una volta, i volti che si affacciano alle porte di San Marcellino si sono fatti occasione di un tentativo di comprensione del nostro mondo, di come viviamo, giacché convivenza, collettività e comunità non possono più essere date per scontate.
I saggi contenuti in questo volume ci aiutano a comprendere meglio le persone che si rivolgono a San Marcellino, a entrare nelle loro storie, anche per trarne un insegnamento personale, e ad ampliare lo sguardo sulla realtà sociale italiana.
Il testo è un utile strumento per chi si trova quotidianamente a operare con persone senza dimora, ma anche per tutti coloro che intendono avvicinarsi e conoscere una realtà ancora in gran parte socialmente invisibile.
De Luise D. e Morelli, M., (a cura di)
1a edizione 2016 – Zona – Genova
Qui sono rappresentate alcune tra le esperienze di mediazione più interessanti nelle quali si sono imbattuti i curatori, Danilo de Luise e Mara Morelli, durante il loro “pellegrinaggio” formativo e di ricerca in giro per il mondo. Si tratta soprattutto di esperienze lontane – Messico, Colombia, Spagna – poco conosciute in Europa e che possono contribuire significativamente alla crescita della capacità di governare positivamente i conflitti.
In questo percorso è possibile cogliere una sintonia di fondo su una visione di mondo, di convivenza, che guarda prima di tutto al rispetto per la dignità e la libertà della persona, a riequilibrare le relazioni per dare occasione a chi si trova in condizione di inferiorità, qualunque sia il motivo, di esprimere il proprio bisogno, la propria sofferenza e la propria proposta. Questo è il filo che unisce le varie esperienze e che i curatori ci propongono, insieme alle riflessioni che accompagnano incrociano tutti contributi.
De Luise D. e Morelli, M., (a cura di)
1a edizione 2015 – Zona – Genova
Questo volume raccoglie una parte dei contributi presentati nelle sessioni parallele del X Congresso Mondiale di Mediazione tenutosi a Genova dal 22 al 27 settembre 2014.
Realizzato per la prima volta in Europa, il congresso è stato uno straordinario luogo di incontro volto ad allargare la rete di chi è interessato a guardare alla mediazione in un modo diverso, aprendo la finestra dei confini nazionali per far entrare altra aria e altre voci. Così tante provenienze diverse, per aree geografiche, ruoli, istituzioni e ambiti, uniti agli oltre duecento partecipanti dall’America Latina, hanno consentito scambi di esperienze e posto le basi per nuove possibili collaborazioni.
Purtroppo l’enorme mole di materiale non ci ha permesso la realizzazione di atti veri e propri, anche se, fortunatamente, in rete sono disponibili i video delle sessioni plenarie.
Crediamo, comunque, che questo volume possa dare un’idea della ricchezza e della variegata esperienza che i partecipanti hanno potuto vivere e riteniamo sia un buon punto di partenza per chi abbia voglia di ragionare e lavorare insieme per il miglioramento della qualità delle nostre vite.
A.A. V.V.
1a edizione 2015 – Zona – Genova
Questo libro, frutto collettivo del laboratorio di poesia di “San Marcellino”, festeggia i 70 anni di attività dell’Opera e costituisce un ulteriore, tangibile passo verso la consapevolezza che in ciascuno di noi ci sono dignità e capacità che possono aiutarci a esprimerci, anche in questo mondo, che per certi versi non è assolutamente attento alle fragili ma signifi- cative, ricchezze di ciascuno.
Nicola Gay S. J.
L‘implicito monito di questa antologia può essere riassunto con l’ultimo auspicio di Lautréamont: “la poesia deve essere fatta da tutti, non da uno solo”
Guido Caserza, scrittore e critico letterario.
Bergamaschi M. e De Luise D. (a cura di)
1a edizione 2014 – Ed. Franco Angeli
Un percorso a più voci per riflettere intorno a un impegno e una partecipazione all’azione volontaria e per continuare a interrogarci su un’esperienza il cui potenziale di innovazione non è stato del tutto indagato, nonostante se ne parli ancora molto.
Liberandosi dalle retoriche invasive del volontariato tuttora presenti, il volume intende tenere aperto, alimentandolo, un confronto pubblico sulle potenzialità, i dilemmi e le insidie dell’azione volontaria in una società sempre più frammentata e densa di rischi, in particolare per i soggetti più deboli. La presenza e la funzione dei volontari all’interno della relazione d’aiuto in un contesto organizzativo è al centro dei diversi contributi qui presentati, evidenziandone le potenzialità ma anche i rischi.
A partire dall’esperienza dei volontari dell’Associazione San Marcellino di Genova, il quadro analitico si allarga progressivamente per riflettere sulle metamorfosi delle forme della partecipazione e del lavoro sociale per esplorarne i confini, le sfumature e le parti meno conosciute.
De Luise D. e Morelli, M., (a cura di)
1a edizione 2012 – Libellula – Lecce
Per noi il 2011, rappresenta una boa, un “grande capo” da doppiare. Dopo la lunga rotta, di avvicinamento, fatta di formazione, ricerca e diffusione dell’enfoque cultural de la mediación, e il lavoro sul territorio, avevamo deciso di avviare il lavoro di mediazione comunitaria con la gente, nella nostra città e, così, l’anno in questione divenne, per noi, quello del grande salto, della messa alla prova. Il presente volume parla di questo, ma apre, poi, a una serie di contributi che non riguardano solo lo specifico della mediazione comunitaria. La prima sezione è dedicata a una contestualizzazione che mira a intrecciare le discipline della mediazione e dell’analisi linguistico- pragmatica con particolare riferimento all’interazione linguistica in ambito sanitario, alcuni aspetti della costruzione dell’identità dei migranti e gli atteggiamenti linguistici riferiti, soprattutto, all’ambito educativo. La sezione successiva volge lo sguardo alle esperienze dell’America Latina e ad alcune riflessioni sviluppate a partire da queste. La terza racconta le esperienze di mediazione comunitaria avviate a Genova nel 2011 attraverso la voce di chi è stato coinvolto direttamente, mentre la quarta, pur avendo sempre la nostra città come focus, accoglie i lavori di ricerca sul campo realizzati in differenti ambiti e il contributo di professionisti che descrivono le esperienze del loro lavoro quotidiano. Infine cediamo la parola a tre “voci” dal convegno del 23 e 24 maggio 2011, da cui questo volume prende il titolo, quale testimonianza degli interventi presentati in quell’occasione.
De Luise D. e Morelli, M., (a cura di)
1a edizione 2011 – Libellula – Lecce
Gli articoli di questo libro riportano i contenuti del convegno “La mediazione, una via verso la cultura della pace e la coesione sociale”, realizzato nell’ambito del progetto di ricerca “Lingue e linguaggi tra comunicazione e mediazione” condotto dalla Fondazione San Marcellino ONLUS e il Dipartimento di Scienze della Comunicazione Linguistica e Culturale dell’Università di Genova. Si tratta di presentazioni di esperienze e di conferenze magistrali.
Abbiamo voluto accostare in un’unica iniziativa cinque esperienze formative, contributi di persone accreditate nel mondo ed esperienze, anche piccole e agli inizi. Tutti colleghi entusiasti, come noi, di immergersi nelle piccole, grandi, vicende quotidiane proposte dalle nostre convivenze per consentirci di esplorare le possibili applicazioni della mediazione in ambito istituzionale e comunitario.
Bergamaschi M., De Luise D. e Gagliardi A., (a cura di)
1a edizione 2010 – FrancoAngeli – Milano
Qual è il ruolo e il senso del lavoro nelle nostre convivenze? Il volume tenta di comprendere meglio quanto accade nel rapporto tra il mondo del lavoro e quello degli appartenenti alle cosiddette “fasce deboli”, guardando al lavoro nella sua dimensione di occupazione, occasione di appartenenza e coesione sociale.
Il libro vuole offrire l’occasione per riflettere sulle metamorfosi del lavoro a partire dal punto di vista di chi un’occupazione non l’ha mai avuta o l’ha persa. Cerca, quindi, di esplorare un mondo ai più sconosciuto, fuori dal “Mercato”, ma che il “Mercato” continuamente alimenta. Al centro dei contributi qui raccolti si colloca pertanto una riflessione sull’allentarsi del legame tra inclusione sociale e lavoro.
La lettura dei diversi saggi può essere accompagnata da due domande. Che posto ha la persona, oggi, all’interno di queste trasformazioni del lavoro? Qual è il ruolo e il senso che assume il lavoro nelle nostre comunità?
Il testo, nel presentare alcune esperienze significative di educazione al lavoro e di intervento sociale, non intende fornire una risposta ultima a queste domande, piuttosto offre l’occasione per comprendere meglio quanto accade nel rapporto tra il mercato del lavoro che si va strutturando e gli appartenenti alle cosiddette “fasce deboli”. Vuole rappresentare, infine, lo spunto per guardare, da un altro punto di vista, quello che i più ritengono essere il lavoro vero.
De Luise D. e Morelli M. (a cura di)
1a edizione 2010 – Polimetrica – Monza
Il volume raccoglie, a cura di Danilo De Luise e di Mara Morelli, gli atti del seminario “Mediazione tra prassi e cultura: oltre i risultati di una ricerca”, organizzato a Genova, nel maggio del 2009, dalla Fondazione San Marcellino ONLUS e dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione Linguistica e Culturale della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Genova, in collaborazione con LOGOS Genova.
Le giornate seminariali si inseriscono nel progetto “Lingue e linguaggi, tra comunicazione e mediazione”, finanziato dalla stessa Fondazione alla Facoltà di cui sopra.
L’intento è quello di contribuire allo sviluppo e all’approfondimento della mediazione facendo un servizio di contaminazione che connetta o, forse, riconnetta i principi e la “filosofia” di fondo con la prassi e l’operare sul campo, le tecniche e le pratiche di mediazione con “l’enfoque cultural de la mediacion.”
Bergamaschi M., De Luise D. e Gagliardi A., (a cura di)
1a edizione 2007 – FrancoAngeli – Milano
Il volume presenta le riflessioni di alcuni operatori impegnati da anni nel sociale, ma anche le principali risultanze empiriche emerse nel corso di una ricerca esplorativa condotta fra gli operatori dell’Associazione San Marcellino di Genova. Parlare di loro è un po’ come ripercorrere un pezzo della storia del lavoro sociale. Nel corso degli ultimi dieci-quindici anni si è sviluppato, nel nostro paese, un importante filone di studi sulle persone senza dimora e sulle forme di intervento settoriale, ma sono ancora limitate le ricerche sugli operatori sociali che quotidianamente forniscono risposte ai bisogni di questa fascia di popolazione. Nel corso degli anni la ricerca si è orientata verso le forme della presa in carico istituzionale della domanda, non solo evidenziandone i retaggi assistenzialistici, ma anche facendo emergere le forme innovative di lavoro sociale sviluppatesi in questo ambito.
Se le diverse organizzazioni del terzo settore ed i servizi del welfare pubblico locale prestano oggi grande attenzione alla formazione continua dei propri operatori, quale condizione di un intervento efficace, è mancato, tuttavia, un articolato progetto di ricerca sulla relazione di aiuto, e in particolare sull’universo degli operatori sociali. La centralità dell’operatore nella relazione di servizio è ormai da tutti riconosciuta, così come la necessità di una sua formazione e in alcuni casi anche di un lavoro di supervisione, mentre è ancora poco studiato il suo vissuto quotidiano, la sua traiettoria biografica e professionale, le diverse motivazioni che lo hanno spinto verso questo lavoro.
Il volume presenta le riflessioni di alcuni operatori impegnati da anni nel sociale, ma anche le principali risultanze empiriche emerse nel corso di una ricerca esplorativa condotta fra gli operatori dell’Associazione San Marcellino di Genova. Parlare di loro è un po’ come ripercorrere un pezzo della storia del lavoro sociale.
De Luise D. (a cura di)
1a edizione 2005 – FrancoAngeli – Milano
L’esperienza dell’Associazione San Marcellino, dopo oltre vent’anni di lavoro sul territorio genovese, evidenzia come le persone senza dimora, per i motivi più diversi, segnino un progressivo distacco nei confronti dell’appartenenza sociale e dei riferimenti istituzionali (famiglia, lavoro, etc.), scivolando verso un’area di non ritorno per quello che riguarda la propria identità e la partecipazione attiva al corpo sociale. Spesso i servizi che si rivolgono a queste persone contribuiscono, indipendentemente dalle loro intenzioni, a cronicizzare la condizione in cui vivono. Esistono in Europa realtà significative che hanno sviluppato interventi innovativi, talune volte anche audaci, rompendo l’accerchiamento della mera risposta ai bisogni per portare lo sguardo oltre e tentare di cogliere la persona. Queste esperienze costituiscono un buon punto di partenza per consentire un salto di qualità alla riflessione e all’azione. I saggi pubblicati nel volume forniscono un quadro articolato e puntuale delle più innovative linee di ricerca e intervento in questo ambito presenti a livello europeo. Autorevoli contributi teorici permettono, anche a partire da queste esperienze di buone pratiche, una lettura del fenomeno dell’emarginazione urbana grave più organica in relazione al tessuto sociale e ai suoi continui cambiamenti. L’aumento delle persone che versano in condizione di emarginazione urbana grave, la maggior presenza tra esse di giovani e anziani, registrati da realtà italiane ed europee che operano sul campo e l’impoverimento dei sistemi di welfare , rendono i contenuti di questa pubblicazione particolarmente utili per tutti coloro che si occupano oggi di emarginazione adulta grave, sia nel privato sociale, sia nel mondo dei servizi pubblici.
Associazione San Marcellino, Fundacion San Martín de Porres,
Asociation Emmaüs Compagnon du Rempart
2002 – Progetto finanziato dalla Commissione Europea D.G. “Occupazione e Affari Sociali” Unione Europea
Nell’ambito della promozione, sviluppo e diffusione dell’accompagnamento sociale come metodo di intervento multidimensionale e multidisciplinare integrato al problema dell’emarginazione grave e, più specificatamente, alle persone senza dimora, il presente progetto si propone di affrontare le tematiche relative ai problemi alcol correlati con particolare riferimento sia al gruppo bersaglio sia alle ricadute che le diverse strategie di intervento possono avere dal punto di vista formativo, occupazionale, dell’integrazione sociale e della prevenzione. L’iniziativa è volta a favorire la definizione di metodologie e strategie nella lotta ai problemi alcol correlati, sia mediante un momento di confronto e studio, al quale parteciperanno tutte le organizzazioni partner, sia attraverso una fase sperimentale nella quale si cercherà di riprodurre nelle realtà partner l’esperienza genovese di collaborazione con i C.A.T. (Club Alcolisti in Trattamento, metodo sviluppato e promosso dal Prof. Vladimir Hudolin) mediante l’attivazione di percorsi formativi. La metodologia in oggetto è, nel nostro e in molti altri paesi del mondo, una realtà consolidata, molto distante dall’essere solo un sogno. Il titolo di questo progetto fa riferimento all’effetto moltiplicatore che le idee e la capacità di immaginare hanno al di là del raggiungimento degli obiettivi immediati. Il Prof. Vladimir Hudolin ci ha lasciato un’eredità molto ricca nella quale al centro non troviamo il metodo e le strutture, ma l’uomo; e in funzione di quanto impariamo a comprendere di lui, di noi, possiamo far crescere il metodo stesso, avvicinare la sofferenza degli altri e la nostra, immaginarci diversi, migliori.
Associazione San Marcellino, Fundacion San Martín de Porres,
Asociation Emmaüs Compagnon du Rempart
2001 – Progetto sostenuto dalla Commissione Europea D.G. “Occupazione e Affari Sociali” Unione Europea
Nel recente passato l’Associazione ha percepito il limite di una capacità operativa basata soltanto sulle good practices. Ispirandosi ad un detto che viene spesso citato dai superiori della Compagnia di Gesù, l’Associazione pensa che sia sì necessario operare con i piedi saldamente ancorati all’esperienza concreta, a fianco ed insieme ai senza dimora, ma rivolgendo la propria attenzione e riflessione, cioè la testa, anche con l’aiuto di chi lo fa per mestiere, alle problematiche che generano questo tipo di esclusione ed ai meccanismi psicologici, sociologici, ecc. che devono essere attivati per un recupero efficace e stabile di queste persone. Il presente progetto si propone di incrementare la riflessione (testa) sulle esperienze in corso (piedi) all’interno delle tre organizzazioni partner, nell’ambito dell’accompagnamento sociale a favore di Persone in stato di emarginazione grave e senza dimora. Le tre organizzazioni, confortate dal contributo di ricerca di tre università a loro collegate, metteranno a confronto, anche attraverso l’analisi di percorsi concreti, metodi ed attività, realizzando seminari, pubblicazioni e incontri con altri operatori e autorità locali, al fine di sviluppare ulteriormente un modello di approccio comune per un’azione sociale replicabile a favore delle Persone senza dimora in Europa. Il lavoro di ricerca e riflessione, svolto in comune tra le tre organizzazioni e i tre gruppi universitari attivati parallelamente, permetterà pertanto il consolidamento delle pratiche già valorizzate nel lavoro precedentemente svolto, e, soprattutto, la messa a punto di un modello di approccio metodologico per un’azione sociale replicabile. La rilettura, condotta in stretto collegamento con tre istituzioni universitarie, delle diverse pratiche sperimentate in tre differenti ambiti europei potrà dar luogo e stimolerà ulteriori momenti di riflessione con gli organismi pubblici e privati locali che operano nel campo sociale e con i quali le organizzazioni hanno già stretti e continui collegamenti. I risultati di queste azioni di diffusione, rappresentate dai seminari e dalla distribuzione del materiale divulgativo (cofanetti contenenti i risultati dei gruppi di riflessione) potranno anche favorire il miglioramento delle politiche sociali di intervento e prevenzione non solo in ambito locale, ma anche nazionale ed europeo. Il progetto inoltre consentirà di sviluppare lo scambio di informazioni e buone prassi, nonché una maggiore collaborazione fra ONG e permetterà di sensibilizzare operatori di altri settori (educatori, ecc.), anche attraverso gli approcci innovativi suggeriti dalle esperienze proposte.