Con un lascito testamentario puoi rimanere vicino a chi ha bisogno di accoglienza e supporto per ricominciare a vivere. “San Marcellino” accoglie ogni anno oltre 650 persone che vivono l’esperienza della strada. Lo fa offrendo ristoro, posti dove passare la notte, strutture per lavarsi, centri di accoglienza diurni, ma anche laboratori di educazione al lavoro e espressione artistica e tante iniziative dove riscoprire il valore dell’amicizia e delle relazioni umane. Scegliere un lascito testamentario è un atto di grande generosità e speranza, che permetterà alla Fondazione San Marcellino di continuare a essere, per tanto tempo, un punto di riferimento per le persone che a Genova affrontano gravi situazioni di povertà, aiutandole a cambiare le cose e a costruire un futuro migliore. Il lascito non deve essere necessariamente di elevata entità. Anche un piccolo gesto sarà prezioso.
Di seguito troverai alcune informazioni utili per riflettere su questa possibilità.
Se vuoi, parlane di persona con Padre Nicola Gay sj, puoi prendere appuntamento con lui ai recapiti: gay.n@gesuiti.it – +39.010.2470229.
Spesso si sottovaluta questo strumento, si pensa sia troppo complesso e costoso, si teme che una volta stilato non sia più modificabile o, più semplicemente, lo si ritiene superfluo. Ma non è così. Anzi. Fare testamento è l’unico modo di dare una destinazione sicura ai propri beni ed è un atto di responsabilità per la propria famiglia e per la comunità.
L’indicazione delle proprie volontà consente di destinare una parte dei beni alle organizzazioni benefiche, come la nostra Fondazione, contribuendo per molto tempo ad accogliere e accompagnare tante persone in difficoltà.
In particolare nel caso in cui non si abbiano eredi, se non si fa testamento, i propri beni passeranno direttamente allo Stato.
La legge tutela la famiglia riservando ai parenti stretti una quota del patrimonio (legittima), mentre lascia facoltà a chi fa testamento di disporre come desidera di una quota disponibile ben definita.
Se la persona lascia…
Fare testamento è semplice ma occorre aver presente alcune regole di redazione e, possibilmente, farsi seguire da uno studio notarile in modo da avere la garanzia che il documento sia scritto e conservato nel modo giusto.
I tipi di testamento usati più frequentemente in Italia sono il testamento olografo e il testamento pubblico. Entrambe le forme di testamento sono modificabili e revocabili, qualora sussistano cambiamenti della situazione familiare, patrimoniale, o delle volontà del testatore (cioè chi fa testamento).
Il testatore redige di proprio pugno su un foglio di carta le proprie volontà. È opportuno sottolineare che questo tipo di testamento deve essere redatto per intero a mano dal testatore (mai da altri o a macchina / computer). È necessario indicare chiaramente la data (giorno, mese, anno) e apporre alla fine del testo la propria firma per esteso (nome e cognome). Le disposizioni devono essere chiare, semplici e concise. Per evitare che il testamento venga smarrito o distrutto è sempre bene redigerne più copie da consegnare a persone fidate e, possibilmente a un notaio che ne verifichi la regolarità. Questa tipologia di testamento non prevede costi.
In questo caso il testamento viene redatto dal notaio alla presenza del testatore e di due testimoni, è conservato dallo studio notarile incaricato e depositato presso l’Archivio Notarile. Il documento in questo caso sarà firmato sia dal testatore sia dai testimoni. Questa tipologia di testamento offre il vantaggio di avvalersi dei consigli del notaio ed elimina i rischi di falsificazione, distruzione o perdita del testamento. A differenza del testamento olografo, in questo caso sono previsti dei costi che tuttavia sono contenuti e comunque inferiori al valore delle garanzie che offre. Per questo motivo questa forma di testamento è consigliata.
In entrambi i casi, per tutelare maggiormente gli interessi di chi dispone il testamento sarebbe bene nominare uno o due esecutori testamentari che vigilino sull’effettiva attuazione delle volontà espresse. Gli esecutori testamentari possono anche essere scelti tra gli stessi beneficiari del testamento.
Il TFR spetta di diritto al coniuge, ai figli e ai parenti entro il terzo grado. In assenza di eredi, il testatore può sceglierle di devolvere l’indennità di fine rapporto a persone o organizzazioni come Fondazione San Marcellino.
Il premio della polizza vita non fa parte dell’eredità e quindi non viene conteggiato nel patrimonio ereditario. Il testatore può disporne come meglio crede, senza vincoli nei confronti degli eredi legittimari. È possibile indicare il beneficiario del premio della polizza vita, scegliendolo liberamente tra persone care o anche enti benefici come Fondazione San Marcellino. La polizza non prevede alcun onere fiscale.
In generale ti ricordiamo che i lasciti testamentari a favore di enti pubblici, associazioni e fondazioni legalmente riconosciute che abbiano come scopo esclusivo finalità di pubblica utilità come assistenza, ricerca scientifica, educazione (ecc.), sono esenti da qualunque imposta.