28 Mag Ospiti del Papa
di Guido Bava, volontario e consigliere
Sabato 27 maggio non è stato un sabato qualunque per alcuni degli ospiti di San Marcellino. Infatti sono stati invitati a pranzo da Papa Francesco, presso il Santuario della Madonna della Guardia.
Sì, avete capito bene, invitati dal Papa, e già questo non è così abituale, ma per di più invitati non ad una funzione religiosa o a sentire un discorso, ma a tavola con lui.
Già dai giorni precedenti una certa agitazione covava negli animi di tutti, anche se coperta da una apparente indifferenza.
L’attesa è stata lunga, dalle 7 di mattina alle 13, momento del nostro ingresso nella sala da pranzo, poco prima dell’arrivo del Papa. Mentre l’emozione cresceva, la mattinata si è un po’ alleggerita grazie visione di un bel film sull’avventurosa vita di padre Bergoglio in Argentina e alla focaccia presente in abbondanza nella sala.
Il clima che si respirava era particolare, ci sentivamo un po’ prigionieri chiusi in quella sala, ma anche coinvolti nell’atmosfera eccitata che trapelava dal vicino santuario e dal grande sagrato gremito da centinaia di giovani che ascoltavano sotto il sole il Papa, che parlava dall’interno della chiesa.
Appena entrato il Papa ha fatto il giro della sala e ha salutato i suoi ospiti uno ad uno, dando loro la mano e guardandoli negli occhi. Questa è stata una delle impressioni più forti raccolte da tutti: la strana sensazione di conoscere bene quella figura, di sentirla per noi famigliare. L’avevamo vista tante volte alla televisione, tante volte avevamo tenuto tra le mani dei giornali con la sua foto, ma solo in quel momento unico abbiamo sentito di incontrare nei suoi occhi la persona, l’uomo che avevamo di fronte.
Un attimo dopo l’impressione di aver vissuto un attimo irripetibile, quasi contemporaneamente, ci siamo resi conto del rammarico di non averne potuto approfittare: “Avrei potuto dirgli…”, “Avrei potuto chiedergli…”, l’amaro in bocca dell’occasione persa.
Al ritorno sul pullman eravamo tutti ancora un po’ rintronati: agli “ospiti del Papa“ sembrava irreale quello che avevano vissuto, come se non fosse capitato veramente a loro, come se l’avessero visto alla televisione, anche se, per questa volta, erano stati attori, non spettatori.