In occasione della Giornata della Pace vi proponiamo un breve estratto di un’intervista a
Bertrand Badie,
“Inventare una grammatica dell’indipendenza globale”, docente di Relazioni internazionali Centre d’études et de recherches internationales, Sciences Po (Parigi), a cura di François Euvé SJ, Direttore della rivista Études, uscita nel numero di dicembre di Aggiornamenti Sociali
(https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/inventare-una-grammatica-dellinterdipendenza-globale/).
Essere costruttori di pace in un mondo dove la forza ed i conflitti prendono sempre più campo necessita l’apertura verso una comprensione che coltivi un pensiero complesso. Nell’intervista Bertrand Badie osserva di come oggi
“il sociale corra più velocemente del politico” e di come il fattore umano, giochi di conseguenza, un ruolo crescente sia nello stabilire legami di fraternità, sia nel distruggerli. Inoltre forte di un’esperienza e di un percorso personale insolito dove ha dovuto fare i conti con un’eredità biculturale, persiana e francese, invita a misurarsi con il fatto che “
otto miliardi di esseri umani non condividono gli stessi sistemi di comprensione e che per questo l’atto di pace più importante è innanzitutto capire l’altro, che non significa approvarlo ma innanzitutto decifrarlo”.